giovedì 23 dicembre 2010

Personale, la delegazione trattante della Provincia avvia la stesura del nuovo contratto di lavoro decentrato

Un mese di tempo entro il quale giungere alla stesura e all’esecutività del nuovo contratto di lavoro decentrato.
È questo l’obiettivo che si è posto la delegazione trattante della Provincia, presieduta dal segretario generale dell’Ente, Francesco Marziali (foto), che questa mattina ha avviato i lavori di contrattazione con le rappresentanze sindacali.

In un clima di aperta collaborazione, determinato anche dall’approccio pragmatico adottato da Marziali, sono state esaminate nel dettaglio le novità di notevole rilievo introdotte recentemente dalla riforma Brunetta, che impone la rimodulazione contrattuale sulla base della nuova disciplina.

A rappresentare la parte datoriale, oltre al segretario generale della Provincia, c’era anche il dirigente del settore personale Gianfranco Comito, mentre, per quanto riguarda i sindacati, erano presenti Antonella Bianco e Luciano Brandi (Rsu Cgil), Filippo Curtosi (Csa-Cisal), Francesco Principato (Rsu Uil), Rocco Lo Presti (Rsu Ugl) e Aurelio Raniti (Cgil).

Al termine della riunione, è stato unanimemente sottolineato l’esito positivo dell’incontro, nel corso del quale è emersa una forte volontà sinergica tra l’Ente e le rappresentanze dei lavoratori.
edg

Palasport comunale di Ricadi, la Provincia si impegna a ristrutturare e collaudare l’impianto per la sua apertura attesa da 20 anni

Dopo quasi 20 anni d’attesa, costellati da intoppi burocratici di ogni tipo e inchieste della Corte dei Conti, il Palasport comunale di Ricadi (foto) sarà finalmente aperto.
È questo l’obiettivo del protocollo d’intesa siglato ieri tra Provincia e Amministrazione comunale, per la ristrutturazione e il collaudo della struttura.
Secondo l’accordo, la Provincia si è impegnata a stanziare circa 100mila euro (attraverso l’accensione di un m
utuo presso il Credito sportivo), finalizzati ai lavori di adeguamento infrastrutturale dell’impianto, curando anche la progettazione, le procedure di gara e di esecuzione dell’intervento.
L’iniziativa prende le mosse dal censimento delle strutture sportive presenti sul territorio provinciale, promosso a suo tempo dall’assessorato all’Impiantistica sportiva guidato da Gianluca Callipo, con il fine di ottimizzare l’utilizzo degli impianti esistenti e di recuperare quelli in disuso. Tra questi spicca il Palasport di proprietà del Comune di Ricadi, mai inaugurato per mancanza di collaudo e per la lunga vicenda giudiziaria che ne derivò.

Una soluzione positiva dell’annosa questione, attraverso l’intervento della Provincia, è stata
fortemente caldeggiata dal consigliere provinciale Aurelio Maccarone e dall’assessore Michelangelo Mirabello (foto), il quale - su delega del presidente Francesco De Nisi - ha siglato il protocollo d’intesa in rappresentanza dell’Ente.
«Questa struttura rappresenta la classica opera pubblica incompiuta che ora, finalmente, potrà essere consegnata ai cittadini - ha sottolineato Mirabello, a margine dell’incontro per la sottoscrizione del documento con il commissario comunale di Ricadi -. In brevissimo tempo contiamo di realizzare i lavori e collaudare l’impianto, destinato non soltanto alla fruizione da parte delle società sportive della zona, ma anche come palestra del vicino plesso scolastico».

Nell’ultimo Consiglio comunale prima dello scioglimento, infatti, su proposta del sindaco Domenico Laria, fu deciso di costruire un collegamento stradale diretto tra la scuola e il Palasport, proprio in prospettiva del suo utilizzo per le attività scolastiche.
Grande soddisfazione è stata espressa dal consigliere Maccarone, che ha definito questo intervento come «un sostegno concreto da parte della Provincia a favore della comunità di Ricadi».
edg

mercoledì 22 dicembre 2010

Turismo, consegnati i primi 19 attestati per l’abilitazione all’esercizio della professione di direttore tecnico di agenzia di viaggi

Sono stati consegnati oggi, dall’assessore al Turismo Gianluca Callipo e dal dirigente di settore Antonio Vinci, i primi 19 attestati per l’esercizio della professione di direttore tecnico di agenzia di viaggi, conseguiti da altrettanti candidati che hanno sostenuto gli esami di abilitazione indetti della Provincia.
Alcuni mesi fa, infatti, in seguito al trasferimento dalla Regione delle competenze in materia, l’Amministrazione provinciale ha istituito l’iter per il riconoscimento della figura professionale di direttore tecnico di agenzia di viaggi, prevista obbligatoriamente dalla normativa che disciplina il settore.
A seguire personalmente l’iter amministrativo che ha condotto all’emanazione del bando e allo svolgimento dei relativi esami, è stato l’assessorato al Turismo, che ha provveduto anche all’elaborazione del regolamento per l’esercizio di questa attività professionale, poi approvato dal Consiglio provinciale.

Molto selettivi i requisiti d’ammissione richiesti: oltre a essere residente in uno dei Comuni vibonesi, i candidati hanno dovuto dimostrare di aver prestato attività lavorativa in un’agenzia di viaggio per almeno tre anni, se in possesso di un diploma di scuola superiore, e per almeno sei mesi se in possesso di laurea in economia del turismo o titolo equipollente. Nessuna esperienza lavorativa, invece, era richiesta in caso di specializzazione post universitaria. Infine, tra i requisiti per accedere agli esami (consistenti in due prove scritte e una orale), era prevista anche la conoscenza di almeno due lingue straniere.

«La consegna dei primi attestati - ha affermato Callipo - ha rappresentato un importante momento amministrativo, non soltanto per le prospettive lavorative dei singoli candidati, ma anche per le conseguenze positive a favore del settore turistico locale, che ora può contare su nuovi professionisti regolarmente abilitati e, dunque, di comprovata competenza».
edg

giovedì 16 dicembre 2010

Il Consiglio provinciale approva il Piano di dimensionamento scolastico

Il Consiglio provinciale, presieduto da Francesco Miceli (foto) per l’assenza del presidente Giuseppe Barilaro, ha approvato questa sera all’unanimità il Piano di dimensionamento scolastico 2011.
Sulla questione ha relazionato l’assessore alla Pubblica istruzione Pasquale Fera, sottolineando il metodo concertativo che ha condotto alla redazione del documento, definito «l’atto più importante per la programmazione dell’offerta formativa sul territorio».
«La Provincia si è ispirata alla massima collaborazione possibile con tutti i soggetti coinvolti, riuscendo a raggiungere il risultato di un dimensionamento ottimale che non pregiudica alcuna autonomia scolastica», ha
spiegato Fera, ringraziando i sindaci, l’Ufficio scolastico provinciale, i sindacati e i dirigenti dei vari istituti per il contributo offerto all’elaborazione del documento.
In effetti, nelle riunioni concertative che hanno preceduto l’approdo in Consiglio, già era emersa una vasta condivisione per le scelte adottate.
Soddisfazione è stata espressa anche dal presidente della giunta Francesco De Nisi, che ha sottolineato come la Provincia sia venuta incontro alle istanze del territorio, accogliendo nel piano di dimensionamento le decisioni assunte dai Comuni e deliberate dai rispettivi Consigli, rispettando così la loro autonomia in materia.
«La gran parte del lavoro relativo alla rimodulazione della popolazione scolastica era già stato svolto l’anno scorso - ha ricordato De Nisi -. Un riassetto che è stato dunque
sostanzialmente confermato, anche nei Comuni dove aveva sollevato polemiche e perplessità».
De Nisi ha poi colto l’occasione per lanciare l’allarme sul rischio che alcuni plessi montani vengano comunque soppressi dalla Regione. In particolare, il presidente della Provincia si è detto preoccupato in merito alla sorte del plesso di Cassari, frazione di Nardodipace, considerato dall’assessore regionale sottodimensionato, nonostante le peculiarità orografiche del territorio sul quale opera.
«Ho già annunciato alla Regione che mi batterò perché questa scuola non venga chiusa, affinché sia garantito il diritto allo studio a ragazzi che non hanno alternative possibili - ha detto De Nisi, citando le difficoltà di spostamento che caratterizzano la zona nel periodo invernale -. Chiedo a tutti, dunque, di aiutarmi in questa battaglia che non ha colore politico».
Un invito accolto esplicitamente dal consigliere Pdl Francesco Pititto, che nel suo intervento ha speso parole di apprezzamento per l’approccio concertativo adottato dalla Provincia e per aver coinvolto il Consiglio provinciale nell’approvazione del documento. Anche l’esponente dell’Udc, Francesco Bilotta, ha annunciato il suo giudizio favorevole prima della votazione finale che ha fatto registrare l’unanimità.
Tra gli scranni dell’opposizione, oltre a Pititto e Bilotta, erano presenti i consiglieri Rosi, Macrì, La Torre e Bertucci.
edg

Progetti integrati di sviluppo locale, avviata dalla Provincia la fase concertativa

È stata definita l’unica possibilità concreta di fruire a livello locale dei fondi europei, eppure la risposta dei sindaci vibonesi è stata sotto le aspettative. Soltanto 23 amministratori su 50, infatti, hanno partecipato oggi alla riunione convocata dalla Provincia per l’avvio della fase concertativa che dovrà condurre alla presentazione dei Progetti integrati di sviluppo locale (Pisl), a valere sul Por Calabria 2007-2013.
Complessivamente, al territorio vibonese sono stati destinati 52 milioni di euro per la reali
zzazione di interventi che spaziano dalla mobilità alla valorizzazione dei centri storici, dallo sviluppo dei sistemi turistici locali a quello dei distretti agroalimentari e rurali. Risorse preziose, soprattutto in un momento storico che vede le pubbliche amministrazioni in grandi difficoltà finanziarie e con poche chance d’investimento.
Obiettivo principale della riunione - convocata dal presidente della Provincia Francesco De Nisi e dall’assessore alle Attività produttive Paolo Barbieri (nella foto con l'assessore comunale Manfrida) - è stata la costituzione dei due Tavoli provinciali di partenariato (uno istituzionale formato da soggetti pubblici e l’altro socio-economico in rappresentanza delle categorie produttive), che dovranno coordinare la redazione e la presentazione dei Pisl.

«Apprezzo molto la sensibilità istituzionale di chi è qui oggi - ha affermato De Nisi in apertura dei lavori -. Spesso molti amministratori pubblici invocano a gran voce la concertazione, ma poi alla prova dei fatti disertano appuntamenti cruciali per la programmazione dello sviluppo del territorio. Bisogna comprendere che l’opportunità offerta dai Pisl non può essere sprecata. La Provincia farà la sua parte, ma è necessario che tutti mostrino più attenzione a questi temi».
Concetti ribaditi da Barbieri, che ha rimarcato come i Progetti integrati di sviluppo locale rappresentino l’unica possibilità di accedere ai fondi Por. «Occorre far bene e subito - ha affermato l’assessore provinciale -. Gli avvisi regionali saranno emanati entro marzo 2011 e la selezione dei progetti esecutivi avverrà entro maggio, per accedere poi ai finanziamenti a luglio».
Ruolo fondamentale di coordinamento e stimolo alla progettazione integrata lo avranno i Tavoli di partenariato, le cui competenze sono definite nella delibera regionale di riferimento, la 163 del 27 febbraio 2008, che richiama il protocollo d’intesa siglato a suo tempo tra Regione, Province, Anci e Uncem.
In particolare, il Tavolo istituzionale sarà formato da Provincia (presidente e assessore alla Programmazione territoriale), Comunità montane e Comuni (una sola rappresentanza per ognuna delle macroaree territoriali previste nel Piano territoriale di coordinamento provinciale); il Tavolo socio-economico, invece, sarà formato dai rappresentanti provinciali delle associazioni di categoria (commercio, industria e artigianato), degli ordini professionali e dei sindacati. Prevista, inoltre, una componete tecnica, decisa dalla Regione, che avrà il compito di supportare l’attività dei tavoli.
Prima della conclusione dei lavori, a rimarcare l’importanza dei Pisl e di un’azione sinergica che conduca alla loro presentazione, è stato l’assessore comunale di Vibo Valentia Nicola Manfrida, che ha confermato la piena sintonia tra Provincia e Comune: «Il ruolino di marcia non consente ritardi e dobbiamo stare attenti a non perdere l’occasione di sfruttare al meglio questa opportunità di finanziamento in un momento di bilanci così asfittici».
Al termine della riunione, per consentire ai vari soggetti che devono far parte dei Tavoli di partenariato di individuare e comunicare alla Provincia i propri rappresentanti, è stato deciso un nuovo incontro che si terrà entro la prossima settimana.
edg

martedì 14 dicembre 2010

Rischio neve e ghiaccio sulle strade, la Provincia raccomanda il rispetto dell’obbligo di catene a bordo

In vista delle nevicate che nelle prossime ore potrebbero intensificarsi nelle zone interne della provincia vibonese, l’Ufficio tecnico dell’Ente, su indirizzo dell’assessore alla Viabilità Giuseppe Barbuto, ha emanato un’ordinanza che, in presenza della relativa segnaletica, rende obbligatorio montare pneumatici da neve o, in alternativa, avere a bordo degli autoveicoli le apposite catene antislittamento.
L’ordinanza - che è stata trasmessa ai vari comandi delle forze dell’ordine, ai vigili del fuoco e alle amministrazioni comunali - entrerà in vigore domani, mercoledì 15 dicembre, e sarà operativa fino al 31 marzo 2011.
«Non è soltanto una questione di sicurezza personale - ha spiegato Barbuto -, perché l’uso di questi strumenti assicura una maggiore transitabilità delle strade che possono restare bloccate dai mezzi in difficoltà, con conseguenze negative sulla viabilità nel suo complesso».

L’anno scorso la Provincia di Vibo Valentia è stata tra le prime in Italia ad adottare l’obbligo di pneumatici da neve o di catene a bordo.
edg

venerdì 10 dicembre 2010

Istituto Alberghiero, presentati i lavori di completamento della nuova sede destinata a diventare la scuola più grande della provincia

Una volta operativa sarà la scuola più grande della provincia vibonese, e già questo dato basta a rendere l’idea di quanto sia rilevante questo intervento nel settore dell’edilizia scolastica locale.
I lavori per il completamento dell’edificio che ospiterà l’Istituto Alberghiero di Vibo Valentia
(foto) sono stati presentati questa mattina nel corso di una conferenza stampa (foto sotto) tenutasi nell’area di cantiere, alla quale hanno preso parte il presidente della Provincia Francesco De Nisi, l’assessore ai Lavori pubblici Giuseppe Barbuto, il sindaco della città capoluogo Nicola D’Agostino e il dirigente scolastico Carlo Pugliese. Presenti anche gli assessori provinciali Paolo Barbieri (che curò l’avvio dell’opera durante la precedente amministrazione), Gianluca Callipo e Domenico Antonio Crupi.
Il progetto prevede il completamento del corpo di fabbrica esistente e la costruzione di una nuova ala che ospiterà 4 cucine e la grande sala ristorante. Complessivamente, la scuola sarà dotata di 43 aule, 4 laboratori (2 di informatica, uno di chimica e uno di fisica), una sala bar e una sala ricevimento per i rispettivi corsi didattici, più una serie di locali adibiti a uffici amministrativi.
Il nuovo investimento ammonta complessivamente a 4 milioni di euro, stanziati nell’ambito dell’Accordo di programma quadro (Apq) sottoscritto con il ministero della Pubblica istruzione.
La fine dei lavori è prevista per giugno 2012, ma già dall’inizio del prossimo anno scolastico potrebbe essere possibile
utilizzare l’edificio principale per trasferirvi gli studenti.
«L’Alberghiero riveste una particolare
importanza nel contesto scolastico vibonese, proprio per le sue finalità formative in sintonia con la vocazione turistica del territorio - ha spiegato De Nisi -. L’obiettivo della Provincia, dunque, è valorizzare al meglio questa scuola, dotandola di una sede moderna ed efficiente che sia all’altezza delle aspettative di studenti e operatori del settore».
Il presidente, poi, ha sottolineato con particolare apprezzamento il clima di aperta collaborazione che si è instaurato tra Provincia e Comune, «una sinergia concreta e fattiva che punta al sodo senza pastoie burocratiche».
Spirito di collaborazione riscontrato anche nelle parole del sindaco, che ha ringraziato la Provincia «per questo regalo alla città capoluogo», promettendo di ricambiare in termini di servizi per gli studenti.
I massimi rappresentanti delle due amministrazioni, quindi, hanno ribadito la volontà di concentrare in località Cocari gli istituti di istruzione superiore della città, completando e attrezzando al meglio la cittadella scolastica.
«Un sogno che intendiamo realizzare - ha aggiunto dal canto suo l’assessore Barbuto -. Senza sottovalutare i meriti di chi ci ha preceduto, vogliamo dare una sterzata decisiva in direzione di questo ambizioso obiettivo, che con il completamento dell’Alberghiero sarà molto più vicino».
edg

martedì 7 dicembre 2010

Il presidente De Nisi scrive al Capo dello Stato: «Il film sul Risorgimento dimentica i patrioti calabresi»

Il film di Mario Martone, Noi credevamo, coprodotto dalla Rai in occasione del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, dimentica i patrioti calabresi e offre allo spettatore un’interpretazione distorta della realtà storica.
È quanto denuncia il presidente della Provincia di Vibo Valentia, Francesco De Nisi, che ha investito della questione direttamente il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, inviandogli una lettera nella quale evidenzia le lacune e le contraddizioni del lungometraggio, chiedendo un suo intervento sulla questione. In particolare, De Nisi sottolinea il ruolo di primo piano che Domenico Lopresti e Benedetto Musolino ebbero nel processo di unificazione, marginalizzato invece nel film (nella foto Toni Servillo nei panni di Mazzini).
Ecco il testo integrale della lettera scritta da De Nisi e inviata al Capo dello Stato:

«
Nella mia qualità di presidente della Provincia di Vibo Valentia, mi rivolgo a Lei per esprimere il profondo disappunto della comunità da me rappresentata, che è stata di recente resa vittima di una sorta di “esproprio” dei propri valori storico-culturali, concernenti l’attività dei patrioti risorgimentali che in questo contesto si formarono e da qui intrapresero la loro lotta per la Causa unitaria.
Intendo, in particolar modo, riferirmi a un recente film, Noi credevamo, ispirato all’omonimo romanzo di Anna Banti, al quale il Comitato Italia 150 ha concesso il proprio patrocinio ed il proprio sostegno economico, in aggiunta ai non irrilevanti contributi erogati da altri enti pubblici e dalla stessa Rai. La pellicola, che viene quotidianamente pubblicizzata nei vari programmi della rete nazionale e si pone, anche per l’autorevolezza dei patrocini ottenuti, come la rappresentazione cinematografica delle vicende storiche che condussero all’unificazione, oblitera, senza una valida ragione, l’azione dei patrioti, figli di questa terra, che a ogni cosa preposero il bene supremo della agognata Unità nazionale, patendo per tale ragione sofferenze e rappresaglie da parte dei Borbone.
È un dato inequivocabile che la vicenda rievocata nel film, quella realmente accaduta, narrata fedelmente dalla Banti, abbia avuto come attori i patrioti calabresi: tale è il protagonista Domenico Lopresti, originario di Pizzo Calabro e tale è Benedetto Musolino, fondatore della setta dei Figlioli della Giovane Italia, alla quale Lopresti era iscritto - distinta da quella del Mazzini - e che fu, come dice nelle Ricordanze lo stesso Luigi Settembrini, che vi prese parte, “l’unica Giovane Italia sparsa nel Regno”.
Invece, nella rappresentazione che ne dà il lungometraggio, tutto ciò non appare: la liberazione del Mezzogiorno diviene opera del Mazzini, che dall’estero riesce a
dirigere le gesta dei patrioti meridionali, senza lasciar trasparire che i predetti erano autonomi, spesso a lui contrapposti, e che proprio qui, nel vibonese, c’era l’epicentro della cospirazione nel Regno di Napoli: proprio a Pizzo fu concepita la setta fondata dal Musolino.
Gli eroi meridionali vengono rappresentati come meri emissari del Mazzini, una sorta di “sottoposti” che vanno su e giù per l’Italia e per l’Europa agli ordini del patriota genovese. Quel che di più indigna è che neppure tra questi “gregari” si sia trovato nel film un posto per i rivoluzionari calabresi.
Perché omettere la circostanza che il protagonista del romanzo della Banti (il Lopresti, nonno della scrittrice) era calabrese, e farlo invece diventare, nella rivisitata versione cinematografica, un campano?
Perché sottrarre alla Calabria la sua storia?
Mi rivolgo a Lei, Signor Presidente, perché, in quanto garante dell’Unità nazionale, con la Sua autorevolezza, voglia intervenire affinché venga ripristinata la verità, assegnando il giusto posto ai valorosi patrioti calabresi: la Calabria, terra natia anche di Giovanni Nicotera, Domenico Mauro, Francesco Stocco, Domenico Romeo, ha pagato un tributo pesante in vite umane per reagire alle persecuzioni borboniche e contribuire a realizzare, così, il sogno di una Patria unita e indipendente.

L’indignazione della mia comunità avverso questa non conforme rappresentazione di fatti e circostanze è ancora più forte, se si considera che questo messaggio raggiungerà, a breve, milioni di telespettatori, che non saranno resi edotti, forse neppure a mezzo di didascalie, del contributo effettivamente dato alla Causa nazionale da questa Terra, già vituperata per una sorta di patetico “luogo comune”.
Auspico, pertanto, che attraverso il Suo autorevole intervento venga posto rimedio
a questa erronea rappresentazione della storia di questa Regione, che non si rassegna a ricoprire un ruolo marginale nella vita del Paese, alla cui unificazione, libertà e indipendenza ha contribuito con profonde sofferenze ed immani sacrifici».
edg

lunedì 6 dicembre 2010

Diciannove progetti di sviluppo sostenibile ispirati alla salvaguardia ambientale e alla valorizzazione delle risorse territoriali

Diciannove progetti che spaziano dalla mobilità ecosostenibile all’utilizzo di combustibili puliti, dal recupero dei centri storici al monitoraggio antinquinamento, dalla promozione delle risorse naturalistiche alla valorizzazione dei prodotti tipici.
Sono questi gli esiti del seminario di simulazione partecipativa tenutosi nell’aprile scorso (foto), basato sul metodo European Awareness Scenario Workshop (Easw), promosso dalla Commissione europea e organizzato nell’ambito del Forum ambientale per lo sviluppo sostenibile, su iniziativa della Provincia di Vibo Valentia, in collaborazione con la Regione Calabria e la Fondazione per la formazione, innovazione, emersione locale e disegno del territorio (Field).
I progetti, frutto dell’attività svolta da gruppi di lavoro formati da rappresentanti della società civile e del settore pubblico, sono stati presentati questa mattina nel corso della riunione del Forum ambientale, tenutasi nella sala consiliare della Provincia. All’incontro hanno preso parte l’assessore provinciale all’Ambiente Martino Porcelli, che coordina l’iniziativa, il responsabile Field, Salvatore Barresi, e il direttore tecnico della fondazione, Onofrio Maragò.
Da segnalare la scarsa partecipazione dei sindaci vibonesi, nonostante sul tavolo ci fossero idee di sviluppo ecosostenibile elaborate ipotizzando scenari futuri riferiti all’anno 2020, tutte finanziabili nell’ambito delle misure specifiche previste dal Por-Fesr 2007/2013.

«Un lavoro, quindi, che non si esaurisce nella mera ipotesi progettuale - ha spiegato Porcelli - ma è finalizzato alla concreta attuazione degli interventi proposti. Il denominatore comune è rappresentato dall’obiettivo di salvaguardia ambientale in tutte le sue possibili declinazioni».

Tra le idee presentate, infatti, figurano anche progetti per la produzione di biogas da rifiuti, per l’utilizzo delle energie rinnovabili attraverso il riciclo degli scarti industriali, per la creazione di circuiti enogastronomici attraverso la riqualificazione dei centri storici.

Non mancano, poi, progetti per la promozione dell’educazione ambientale nelle scuole, per la valorizzazione del patrimonio naturalistico, per il rilancio delle risorse alimentari più tradizionali, per la bio-architettura attraverso l’uso di materiali edilizi ecologici, per lo sviluppo integrato della fascia costiera (progetto denominato Vivibile, elaborato dalla Nautilus e già oggetto in passato di numerosi approfondimenti per la sua vasta articolazione).
Il prossimo passo è la costituzione di un tavolo tecnico presso l’assessorato regionale all’Ambiente per la definizione degli investimenti da destinare ai singoli interventi.

Clicca QUI per saperne di più.
Clicca QUI per scaricare direttamente le schede progettuali in formato pdf.
edg

venerdì 3 dicembre 2010

Lunedì la presentazione dei progetti di sviluppo sostenibile elaborati nell’ambito del Forum provinciale sull'ambiente

Lunedì 6 dicembre, nella sala consiliare della Provincia, con inizio alle ore 9.30, verranno illustrati gli esiti del seminario di simulazione partecipativa tenutosi nell’aprile scorso e basato sul metodo European Awareness Scenario Workshop (Easw), promosso dalla Commissione europea e organizzato nell’ambito del Forum ambientale per lo sviluppo sostenibile, su iniziativa della Provincia di Vibo Valentia e in collaborazione con la Regione Calabria e la Fondazione per la formazione, innovazione, emersione locale e disegno del territorio (Field).
In quell’occasione, i partecipanti al seminario - rappresentanti della società civile e del settore pubblico - vennero invitati a elaborare progetti di sviluppo sostenibile del territorio vibonese, ipotizzando scenari futuri riferiti all’anno 2020. Il lavoro svolto in questi mesi, attraverso la costituzione di gruppi di lavoro, ha dato vita a 19 schede progettuali che saranno presentante nell’appuntamento di lunedì.
«Si tratta di elaborati molto interessanti che fanno perno sulla difesa dell’ambiente e sulla crescita ecosostenibile del territorio - spiega l’assessore provinciale all’Ambiente Martino Porcelli, che coordina l’iniziativa -. Il fine di questo forum, dunque, è tracciare linee di sviluppo condivise, che rappresentino una sintesi tra pubblico e privato e che siano capaci di attirare investimenti grazie alle misure d’intervento specifiche previste dal Por Calabria 2007/2013».
All’incontro prenderanno parte, tra gli altri, il presidente della Provincia Francesco De Nisi, l’assessore regionale all’Ambiente Francesco Pugliano e il rappresentante della Field, Salvatore Barresi.
edg

La Provincia accoglie l’appello delle imprese artigiane e prevede un iter veloce per il rilascio dell’autorizzazione in materia di emissioni

Raccogliendo l’appello delle organizzazioni di categoria, la Provincia promuove una procedura semplificata per il rilascio dell’autorizzazione che consente le emissioni in atmosfera a impianti produttivi a ridotto impatto inquinante.
Pochi giorni fa, Cna, Confartigianato e Casartigiani hanno sollevato il problema legato ai tempi lunghi della procedura ordinaria prevista dalla legge per il rilascio dell’autorizzazione per le emissioni in atmosfera, che rientra nelle competenze della Provincia.
In particolare, i rappresentanti delle imprese artigiane - prendendo spunto dalle recenti operazioni di controllo condotte dai carabinieri del Reparto operativo ecologico (Roe), che hanno riscontrato in molte aziende locali la mancanza dei necessari permessi - hanno chiesto alla Provincia l’adozione di soluzioni che potessero consentire alle imprese di mettersi in regola nel più breve tempo possibile.

Da qui la decisione della giunta De Nisi, su proposta dell’assessore all’Ambiente Martino Porcelli, di autorizzare il dirigente di settore ad adottare la procedura semplificata a favore delle aziende a ridotto inquinamento atmosferico.

In pratica, a fronte dei 150 giorni previsti per ottenere l’autorizzazione specifica, subordinata alla contestuale presentazione di un cospicuo numero di nulla osta rilasciati dai diversi enti competenti in materia (Arpacal, Asp, Vigili del fuoco, Capitaneria di porto), oggi, chi ne farà richiesta, potrà ottenere il via libera entro 45 giorni, ottenendo un’autorizzazione generale. Più bassi anche gli oneri a carico del richiedente, pari a 100 euro, rispetto ai 150 euro previsti per la procedura ordinaria.
L’adozione di questo iter veloce è consentito esplicitamente dalla normativa che regola la materia (il Testo unico sull’ambiente, decreto legislativo 152/06), che per specifiche attività a basso impatto, qualora l’autorità competente per il rilascio lo ritenga opportuno, prevede la possibilità di un’autorizzazione di carattere generale.
A titolo d’esempio, tra le imprese che potranno beneficiare della procedura semplificata, ci sono le officine per la riparazione e la verniciatura di carrozzerie, le tipografie, i panifici, i mobilifici, i laboratori di ceramica, i caseifici.
«In questo modo, nel rispetto della legge e della salvaguardia ambientale, offriamo alle piccole imprese un aiuto pratico che consentirà loro di mettersi in regola senza subire gravosi ritardi produttivi - ha spiegato Porcelli -. Ovviamente questo non significa minori controlli, ma soltanto maggiore celerità per un iter burocratico che, nella sua previsione ordinaria, può rappresentare un ostacolo per molte aziende. Entro mercoledì della prossima settimana, dunque, le imprese interessate potranno ritirare, presso gli uffici provinciali del Settore ambiente, i moduli per richiedere l’accesso alla procedura semplificata».
edg