giovedì 25 febbraio 2010

La Provincia attiva un numero verde per la denuncia anonima dei reati ambientali. De Nisi: «Bisogna infrangere il muro di omertà»

Un numero verde - 800 083 525 - al quale chiamare per denunciare anonimamente reati ambientali come discariche abusive, immissione di sostanze nocive nei corsi d’acqua, allacci fognari illegali.
È questo il nuovo servizio attivato dalla Provincia e presentato ufficialmente oggi dal presidente Francesco De Nisi e dall’assessore all’Ambiente Martino Porcelli, nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno partecipato anche il prefetto di Vibo Valentia, Luisa Latella, e l’assessore regionale Silvio Greco.
Presenti anche l’ex assessore provinciale
Francesco Marcianò e tutti i rappresentanti dell’Osservatorio provinciale permanente sull’Ambiente, di cui fanno parte, tra gli altri, carabinieri, guardia di finanza, corpo forestale dello Stato, capitaneria di porto, Ato, Arpacal e Regione. L’iniziativa adottata dalla Provincia, infatti, scaturisce da un protocollo d’intesa siglato nel 2008 dai soggetti istituzionali che compongono l’Osservatorio.
«Il nuovo servizio gratuito dà la possibilità a chi chiama di mantenere l’anonimato - ha spiegato Porcelli in apertura dell’incontro - e questo può rappresentare un forte incentivo a denunciare. La
Provincia, attraverso i propri operatori, raccoglierà le segnalazioni e qualora si riscontri una notizia di reato questa verrà immediatamente comunicata alla Procura della Repubblica».
Una prima scrematura per valutare la fondatezza delle segnalazioni, dunque, verrà effettuata alla fonte, mentre la polizia provinciale, oggi rappresentata in conferenza stampa dal vice comandante Giuseppe La Fortuna, svolgerà i sopralluoghi qualora si renda necessario riscontrare la veridicità e la gravità di quanto denunciato al numero verde
«Purtroppo esiste ancora grande omertà verso i comportamenti illeciti - ha spiegato il presidente De Nisi - e ciò aggrava ulteriormente problemi già estremamente pressanti come l’inquinamento. Tutto viene demandato all’iniziativa di magistratura e forze dell’ordine, anche se la discarica abusiva ce la ritroviamo fuori casa. Con questo servizio, dunque, diamo la possibilità di denunciare abusi e reati contro l’ambiente senza l’obbligo di dichiarare le proprie generalità, nell’auspicio che il numero verde serva non soltanto per reprimere i reati commessi, ma sia capace di esprimere anche una notevole deterrenza».
Di segnale positivo per il territorio
vibonese ha parlato l’assessore regionale, che si è comunque dichiarato in linea di principio «contrario alle denunce anonime».
Nonostante ciò, Greco ha condiviso la preoccupazione per la mancanza di senso civico e per il clima di omertà che spesso impedisce l’individuazione tempestiva dei reati ambientali.

«Ecco perché in Calabria occorre puntare molto sull’educazione alla salvaguardia ambientale - ha sostenuto Greco -. In questa regione i problemi legati all’ambiente sono gravissimi, basti pensare che attualmente sono stati “caratterizzati” (cioè sono stati eseguiti i rilievi per identificare le sostanze inquinanti, ndr) 860 siti contaminati, di cui 33 ad elevato rischio per la salute pubblica, mentre altri mille, sebbene individuati, devono essere ancora analizzati. Esistono dati talmente preoccupanti che non vengono pubblicati per non creare panico. A confermare questa situazione ci sono riscontri clinici inquietanti, come l’alta incidenza in alcune zone della regione di tumori tipici delle aree ad alta concentrazione industriale, anche se in Calabria non ci sono grandi industrie».
Dal canto suo, il prefetto Latella ha rimarcato la priorità rappresentata dai problemi ambientali, auspicando che il numero verde venga utilizzato al meglio dai cittadini «per contribuire attivamente alla protezione di un territorio bellissimo ma estremamente fragile, come dimostrano anche i fatti recenti».
«Non ci può essere salvaguardia ambientale davvero efficace - ha concluso il prefetto - se non c’è collaborazione da parte dei cittadini onesti, perché sono loro il primo baluardo contro l’illegalità».
edg

martedì 23 febbraio 2010

Frana di Pizzo, da stasera riapre l'ex 522 grazie all'intervento della Provincia

«Il tratto della ex 522 tra Pizzo e Vibo Marina, interessato dalla frana poi rimossa dalla Provincia, riaprirà questa sera».
A comunicarlo è l’assessore alla Viabilità Giuseppe Barbuto (nella foto), che insieme al presidente della Provincia Francesco De Nisi, ha seguito personalmente sin dall’inizio l’evolversi della situazione. Da quando, domenica scorsa, uno smottamento di vaste proporzioni invase la strada nei pressi della stazione ferroviaria.
«Siamo intervenuti immediatamente per affrontare il problema fino alla sua soluzione e alla riapertura della strada, la quale è di competenza provinciale - spiega Barbuto -. D’accordo con il sindaco di Pizzo, dunque, abbiamo provveduto a finanziare ed eseguire l’intervento d’urgenza attraverso una ditta specializzata, permettendo in brevissimo tempo la rimozione del materiale franoso e la riapertura dell’arteria».
edg

lunedì 22 febbraio 2010

Dieta Mediterranea di Nicotera, la Provincia punta al marchio di qualità

Avviare un percorso istituzionale, culturale e scientifico che sia in grado di promuovere e certificare i benefici della dieta mediterranea di Nicotera.
Questo l’intento principale della riunione (foto sotto) che, stamattina, nella sede dell’Amministrazione provinciale di Vibo Valentia, ha visto coinvolti, tra
gli altri, l’assessore alle Attività produttive Paolo Barbieri, quello all’Agricoltura Nazzareno Fiorillo, il sindaco di Nicotera Salvatore Reggio, il presidente dell’Osservatorio provinciale sulla Dieta mediterranea Pasquale Barbalace e il professore ordinario di Nutrizione e Alimentazione all’Università Tor Vergata di Roma, Antonino De Lorenzo.
Il primo passo per l’attuazione di tutta una serie di iniziative che vanno dalla certificazione di un marchio specifico, alla ricerca in materia di cultura alimentare, passando, poi, alla
divulgazione nelle scuole e nei principali presidi sanitari dei benefici della dieta mediterranea, sarà la firma, nei prossimi giorni, di un protocollo d’intesa tra la Provincia di Vibo Valentia, il Comune di Nicotera, l’Università Tor Vergata di Roma e altri enti e associazioni del settore.
«Il valore nutrizionale della dieta mediterranea è dimostrato scientificamente dal celebre Studio dei sette Paesi - ha spiegato il professor Antonino De Lorenzo -. I ricercatori misero a confronto le diete adottate dalle popolazioni di sette paesi in nazioni diverse per verificarne benefici e difetti. Il risultato dimostrò che il regime alimentare migliore era quello degli abitanti di Nicotera, fedeli seguaci appunto della dieta mediterranea. Dalla ricerca, infatti, emerse che i nicoteresi avevano un tasso molto basso di colesterolo nel sangue e una percentuale minima di malattie di cuore dovuta al semplice regime alimentare adottato, a base di olio d’oliva, pane, pasta fatta in casa, aglio, cipolla rossa, erbe aromatiche, tanta verdura e poca carne».
«Uno degli obiettivi che come Amministrazione provinciale di Vibo Valentia intendiamo perseguire - hanno poi affermato gli assessori Barbieri e Fiorillo - è la costituzione di un marchio di qualità che possa identificare chiaramente i prodotti della dieta mediterranea. Si tratta di un progetto che intende, tra l’altro, far interagire le Istituzioni, l’Università e il variegato mondo delle associazioni che operano attivamente nella nostra provincia, per diffondere adeguatamente la cultura enogastronomica locale, espressione della dieta mediterranea, uno dei migliori modelli alimentari al mondo».
p.p.

La solidarietà del presidente De Nisi al sindaco di Soriano Calabro e la forte preoccupazione per quanto accaduto a Tropea

Il presidente della Provincia Francesco De Nisi (nella foto) esprime massima solidarietà e vicinanza al sindaco di Soriano Calabro, Francesco Bartone, in seguito all’attentato incendiario che ha distrutto nottetempo la sua auto, ma anche grandissima preoccupazione per quanto accaduto a Tropea nella sera di venerdì.
«Ancora un amministratore nel mirino, ancora un gesto intimidatorio teso probabilmente a condizionare l’azione di chi riveste un incarico pubblico conferito dai cittadini con il proprio voto - afferma De Nisi -. Nonostante gli allarmi e la mobilitazione di tanti amministratori onesti, che anche recentemente hanno sollecitato ufficialmente il Governo ad un maggiore impegno in termini di uomini e mezzi da impiegare nella lotta alla mafia, continuiamo a registrare la costante pressione della criminalità organizzata su questo territorio. Una situazione - conclude il presidente della Provincia - che sgomenta quando i fatti criminosi assumono l’entità e la gravità di quanto accaduto sabato sera a Tropea, con un’intera palazzina in fiamme per la deflagrazione di una bomba ad alto potenziale che ha distrutto un esercizio commerciale. Soltanto per una serie di circostanze fortuite non ci sono state vittime, ma la ferita inferta al tessuto sociale è profonda e dolorosa».
edg

venerdì 19 febbraio 2010

Presentata la mappatura della rete idrica vibonese realizzata da Provincia e Ato: ecco i dati su perdite e allacci abusivi

In media, il 38 per cento dei volumi d’acqua immessi nella rete idropotabile vibonese non vengono fatturati a causa delle perdite infrastrutturali (23 per cento) e degli allacci abusivi, a fronte di una media regionale di circa il 33 per cento (dati Istat 2008). Molti i comuni dove si registra oltre il 50 per cento di acqua non contabilizzata, con Ioppolo che tocca il 66 per cento, seguito da Francavilla e Vallelonga che si attestano a quota 60 per cento; le reti comunali più efficienti, invece, sono quelle di Sant’Onofrio (9 per cento di volumi non fatturati) e di Filogaso (appena 4 per cento tra perdite e allacci abusivi).
Sono questi soltanto alcuni dei dati esposti oggi nel corso della presentazione ufficiale del monitoraggio della rete idrica vibonese, realizzato da Provincia e Ato 4, nell’ambito dell’Accordo di programma quadro (Apq) - denominato “Tutela delle acque
e gestione integrata delle risorse idriche”e stipulato il 28 giugno 2006 tra la Regione Calabria e il Governo - che ha previsto un finanziamento di circa 5 milioni di euro per la mappatura, l’informatizzazione e gli interventi di riparazione della rete idrica provinciale.
Di queste risorse, 2,6 milioni di euro sono stati utilizzati per condurre a termine questa prima, cruciale fase del progetto; mentre la parte residua dei fondi verrà impiegata per la costruzione del modello idraulico definitivo che consentirà la progettazione dei vari distretti, nonché per la riparazione delle perdite e l’istallazione delle apparecchiature di controllo per il monitoraggio costante dell’intera rete.

Alla presentazione dei risultati di questa prima fase, tenutasi nella sala conferenze del Sistema bibliotecario, hanno preso parte l’assessore alle Risorse idriche Paolo Barbieri, il dirigente generale dell’Ato 4 Salvatore Lubiana, il responsabile del procedimento Fabio Foti ed i tecnici delle ditte aggiudicatrici che hanno attuato l’intervento (nella foto sopra il tavolo dei relatori).
Sin dalle prime battute, è stato subito chiara la portata innovativa del progetto, che - caso unico nel sud Italia - consente ora di avere una fotografia aggiornata e dettagliata della rete idrica provinciale, con l’informatizzazione di tutti i dati raccolti e la possibilità di programmare gli interventi futuri di riparazione e ottimizzazione sulla base di riferimenti precisi.

In pratica, come è stato più volte sottolineato nel corso dell’incontro, in poco più di un anno di lavoro è stato possibile passare dalla memoria storica dei “fontanieri”, che spesso sono gli unici a conoscere le diramazioni e lo stato delle condutture, ad un sistema digitale e interattivo che consente verifiche in tempo reale.
Unica nota dolente, la scarsa partecipazione dei sindaci e dei tecnici comunali all’iniziativa. Circostanza stigmatizzata duramente da Barbieri, che ha espresso tutto il suo rammarico per la poca sensibilità dimostrata da molti amministratori locali verso queste tematiche.
«Forse - ha spiegato - perché la vecchia classe politica ancora crede sia giustificabile non far pagare agli utenti i servizi relativi all’erogazione dell’acqua potabile. Un’indifferenza che si riscontra anche in materia di depurazione, con molte amministrazioni comunali che pur percependo dai cittadini le relative imposte non pagano le proprie quote, necessarie a coprire i costi di gestione dei depuratori».
Una questione, quella della morosità di molti Comuni, che l’assessore si è ripromesso di sottoporre al prefetto attraverso una lettera nella quale si ipotizza, come extrema ratio, il ritorno ad una gestione comunale dei depuratori.

Tornando all’oggetto dell’incontro di oggi, Barbieri ha sottolineato la portata innovativa e l’alto grado di competenze tecniche e tecnologiche che sono state necessarie per concludere la mappatura, condotta da alcune delle maggiori aziende italiane del settore.
Il risultato, oltre a quello specifico dell’intervento, è stato uno scambio di know how tra Provincia, Ato e imprese specializzate che ha accresciuto notevolmente il bagaglio di esperienza dei tecnici impegnati.
Concetti, questi, rimarcati da Lubiana e Foti, che hanno parlato esplicitamente di un accresciuto patrimonio di conoscenza, esperienza e professionalità.
È stata poi la volta dei tecnici, che hanno realizzato il lavoro dividendo il territorio vibonese in tre macroaree (costa, montagna e pedemontana), più la città capoluogo.
Oltre 709 le perdite rilevate in 49 comuni, con una media di una per ogni 2 chilometri di rete, che in totale ne misura 1400. Per quanto riguarda Vibo Valentia, su un volume d’acqua di 172 metri cubi al secondo immesso in rete, è stato calcolato un consumo giornaliero di circa 113 m/s, con una perdita media di 59 m/s, pari a circa il 34 per cento.
Censite, oltre alle perdite, tutte le infrastrutture, dai pozzetti alle saracinesche, dagli allacci ai serbatoi di acqua potabile (segnalata, in particolare, l’efficienza di quelli gestiti dalla Sorical).
In conclusione dell’incontro, tutti gli intervenuti hanno auspicato che questo importante strumento venga ora utilizzato al meglio per programmare gli interventi di riparazione e ottimizzazione della rete idrica. In particolare, Barbieri ha sottolineato come la mappatura consentirà di attingere anche a fondi europei altrimenti non fruibili.
edg

giovedì 18 febbraio 2010

Laser e sonde di profondità per controllare la frana di Maierato. De Nisi: «Ora la priorità è consentire alle persone di tornare nelle proprie case»

La Provincia attiva un piano di monitoraggio della frana di Maierato, allestendo una rete di 30 sensori e 5 sonde di profondità per tenere sotto controllo eventuali nuovi spostamenti della massa di terra che ha ceduto e le falde acquifere.
Lo scopo principale è scongiurare il rischio di altri smottamenti improvvisi e consentire a gran parte della popolazione di rientrare in sicurezza nelle proprie abitazioni.

A darne notizia è il presidente dell’Amministrazione provinciale, Francesco De Nisi, che questo pomeriggio ha partecipato, in Prefettura, a un incontro tecnico sulla situazione di Maierato. Oltre al prefetto Luisa Latella, alla riunione hanno partecipato il sindaco del piccolo centro vibonese Sergio Rizzo ed i rappresentanti di Regione, Protezione civile, Vigili del fuoco, Arpacal e Autorità di bacino. Nel corso dell’incontro, è stato approvato e reso immediatamente operativo il piano elaborato dalla Provincia, che prevede l’utilizzo di moderne strumentazioni di rilevamento.

Nello specifico, l’intervento prevede una capillare analisi di superficie, con strumenti ottici che controlleranno anche impercettibili movimenti del terreno, attraverso l’utilizzo di trenta prismi rifrangenti dislocati lungo il fronte della frana. Questi verranno colpiti ad intervalli regolari da un raggio laser attivato automaticamente dalla stazione di rilevamento dei dati, situata poco lontano. Qualora la frana dovesse continuare a muoversi, i sensori cosi dislocati rileveranno ogni spostamento del terreno, anche in termini di millimetri, innescando le procedure di sicurezza previste in caso di pericolo per la popolazione.
Inoltre, il piano prevede il monitoraggio delle falde acquifere con sonde di profondità che controlleranno eventuali mutamenti nel volume d’acqua sotterranea.
Anche il cosiddetto”fronte di colata”, cioè la massa di terra che ha ceduto verso valle, sarà sottoposto ad un continuo monitoraggio visivo attraverso l’ausilio di specifici segnali dislocati sugli argini del fiume Scotrapiti.
«La rete di rilevamento è attiva da questo pomeriggio ed in poche ore avremo un quadro più chiaro della situazione - ha spiegato De Nisi -. La priorità ora è consentire ai cittadini di Maierato di tornare a casa e la Provincia, attraverso i propri uffici tecnici, si è impegnata al massimo per accorciare i tempi, reperendo in tutta Italia i macchinari e gli strumenti necessari al monitoraggio costante della frana».
Nel corso dell’incontro è emersa la possibilità che la prima emergenza cessi entro domenica, qualora i dati raccolti nelle prossime 48 ore siano rassicuranti, come lasciano sperare le ultime ricognizioni effettuate.
edg

mercoledì 17 febbraio 2010

Provincia e Camera di Commercio insieme alla Bit per promuovere l'offerta turistica vibonese

Valorizzare il territorio attivando sinergie istituzionali, nella condivisione di programmi ed iniziative, per una più efficace azione amministrativa.
Concordano su questo Provincia e Camera di Commercio di Vibo Valentia, che quest’anno parteciperanno insieme alla Borsa internazionale del turismo (Bit) 2010, in programma a Milano dal 18 al 21 febbraio.

Alla Bit, i due Enti condivideranno lo spazio espositivo ed i momenti di promozione, puntando a presentare le eccellenze del territorio vibonese attraverso gli strumenti più efficaci e innovativi e le proposte più interessanti e attrattive per tour operator e visitatori.

Un flusso di notizie e informazioni che nei quattro giorni di permanenza sarà costantemente assicurato da personale qualificato e da diversificati prodotti promozionali e di comunicazione, tra i quali la guida “La provincia di Vibo Valentia -Tra mari e monti, un territorio da scoprire” e il portale internet “Vibovagando”, dal quale sarà tratto il video che proietterà all’attenzione del grande pubblico le immagini più suggestive del territorio tra ambiente, storia, cultura, gastronomia, artigianato, usi e tradizioni.

In anteprima, poi, verranno presentati i primi pacchetti turistici, che interesseranno tanto la costa che l’entroterra. Si tratta del primo vero pacchetto turistico itinerante della regione che veicolerà nel mondo, e in cinque lingue, le principali località calabressi, promosse come espressioni del Made in Italy. La realizzazione e la proposta dei primi pacchetti che concretamente possono dare impulso all'economia del turismo locale, proprio a partire dalla Bit 2010, è stata fortemente voluta dall'assessore al Turismo della Provincia di Vibo Valentia Gianluca Callipo e dal commissario della Camera di Commercio Michele Lico che hanno inteso, così attivare una politica di coerenza e di concretezza non solo meramente promozionale ma con risvolti concreti di Business idonei al rilancio e allo sviluppo dell'economia locale.
Inoltre, attraverso professionisti di settore, sarà lanciata, in apertura della Bit 2010, una speciale Press Room all'interno della quale addetti ai lavori e stampa nazionale e internazionale potranno seguire tutte le iniziative e i lavori che verranno promossi all’interno dell’importante evento internazionale sul turismo.

«Siamo certi - sostengono in una dichiarazione congiunta l’assessore Gianluca Callipo e il commissario Michele Lico - che la partecipazione corale di Provincia e Camera di Commercio alla Bit, nell’ambito e in coerenza con la più vasta azione della Regione Calabria, darà rinnovato impulso di sistema alla promozione turistica della provincia, ottimizzando le politiche di marketing territoriale funzionali a rappresentare ed a moltiplicare l’attrattività e la competitività di un territorio ricco di risorse e di ospitalità».
comunicato congiunto

lunedì 15 febbraio 2010

Suap, la Regione punta alla piena operatività del servizio e affida alla Provincia il coordinamento dell’indagine conoscitiva

Suap, si ricomincia. A distanza di circa 12 anni dal decreto legislativo che promuoveva a livello regionale la nascita degli Sportelli unici per le attività produttive, appena un terzo dei Comuni italiani hanno provveduto all’istituzione di questo importante strumento per la semplificazione amministrativa, che nelle intenzioni del Legislatore avrebbe dovuto abbattere tempi e costi degli iter burocratici relativi all’avvio di nuove attività imprenditoriali e commerciali, concentrando in un unico soggetto, il Suap appunto, la competenza a rilasciare ogni tipo di atto.
Ora, con la nuova programmazione dei fondi strutturali europei per il quinquennio 2007/2013, si prospetta la possibilità di vedere finalmente istituiti e funzionanti gli Sportelli unici. Sulla base di questa premessa, la Regione ha emesso un avviso pubblico, in collaborazione con il Formez, per il sostegno e il supporto ai Comuni calabresi per il miglioramento o l’istituzione del servizio in questione, individuando nella Provinca l’ente sovracomunale con funzioni di coordinamento in questo processo di ammodernamento e snellimento dell’attività amministrativa e burocratica.

A questo scopo, dunque, l’assessore provinciale alle Attività produttive, Paolo Barbieri, ha tenuto oggi, nella sala consiliare dell’Amministrazione, una riunione con i rappresentanti dei Comuni vibonesi, per illustrare la situazione e avviare la mappatura degli Sportelli unici. All’incontro ha partecipato anche il referente Formez Franco Della Nera, che ha affrontato nel dettaglio le questione tecniche, sottolineando che la provincia vibonese e quella di Crotone sono le uniche due in Calabria dove non bisogna cominciare da zero, grazie soprattutto, per quanto ci riguarda, all’attività svolta da Vibo Sviluppo, che negli ultimi anni ha formato circa 20 operatori destinati al Suap.
«La Provincia - ha affermato Barbieri in apertura dell’incontro - coordinerà con attenzione il processo di istituzione degli Sportelli unici, nella consapevolezza di quanto sia importante questo servizio, che risulta indispensabile per abbattere i costi della burocrazia e per facilitare lo sviluppo economico del territorio. La semplificazione delle procedure e la riduzione dei tempi burocratici è infatti una priorità per le imprese, che spesso si ritrovano a pagare il prezzo di una Pubblica amministrazione inefficiente».

Destinatari dei fondi, una volta completata la mappatura regionale, saranno direttamente i Comuni, ma - ha avvertito Barbieri - chi non si dà da fare rischia di perdere questa opportunità, perché le Amministrazioni comunali che non si attiveranno per l’istituzione del Suap potranno essere surrogate dalle Camere di Commercio, che, in base alla normativa regionale in materia, assumeranno la competenza e la responsabilità del servizio in caso di inadempienze.

A sottolineare la necessità non più eludibile di istituire o rafforzare gli Sportelli unici è stato anche il rappresentante del Formez, che ha ricordato gli effetti della Direttiva Bolkestein, approvata dal Parlamento europeo alla fine del 2006, che impone la libera circolazione dei servizi nei paesi dell’Unione, prevedendo a questo scopo l’ausilio degli Sportelli unici. In questa prima fase, dunque, la Regione ha promosso un’indagine conoscitiva sulla situazione attuale, attraverso un questionario che è stato distribuito oggi ai sindaci intervenuti alla riunione.
Rispondendo alle domande entro il termine previsto di 30 giorni, i Comuni consentiranno alla Regione di tarare al meglio l’entità delle risorse necessarie per giungere alla piena operatività degli Sportelli unici, con l’obiettivo finale di costituire il Sistema regionale Suap, caratterizzato da un unico protocollo procedurale da adottare sull’intero territorio calabrese.

Massima collaborazione, infine, è stata assicurata dall’amministratore delegato di Vibo Sviluppo, Pasquale Barbuto.
edg

Scarica QUI l'avviso della Regione sull'indagine conoscitiva Suap

Scarica QUI la dichiarazione di adesione all'indagine conoscitiva

Scarica QUI il questionario per i Comuni

martedì 9 febbraio 2010

Erosione costiera, la Provincia avvia interventi per 3,2 milioni di euro lungo il litorale di Ricadi, Joppolo e Parghelia

«Senza mare non c’è turismo». Con queste parole, che ribadiscono il primato della costa nel principale comparto economico vibonese, il presidente della Provincia Francesco De Nisi ha sintetizzato l’obiettivo primario degli interventi antierosione costiera, consegnati ufficialmente oggi alla ditta di Roccella Jonica che se li è aggiudicati.
I lavori programmati, per un importo complessivo di circa 3 milioni e 200mila euro, sono stati illustrati nel corso di un incontro che si è tenuto questa mattina nella sala conferenze del Sunshine Hotel di Ricadi (foto sotto), al quale hanno partecipato, oltre a De Nisi, l’assessore ai Lavori pubblici Giuseppe Barbuto, i sindaci di Parghelia e Ricadi, rispettivamente Maria Brosio e Domenico Laria, i tecnici e progettisti provinciali coordinati dal dirigente di settore Francesco De Fina. Presenti anche gli assessori provinciali Maria Salvia, Martino Porcelli e Michelangelo Mirabello, nonché il consigliere Gianfranco La Torre, che - insieme al collega Giuseppe Rodolico - ha fortemente caldeggiato l’avvio dell’opera in questione.
Tre gli interventi previsti:
Ricadi – I lavori interesseranno un tratto di litorale di circa 500 metri in prossimità della spiaggia di Santa Maria di Ricadi (foto sopra), con la realizzazione di una barriera di massi frangiflutti a una distanza di circa 70 metri dalla battigia; previsto, inoltre, il ripascimento della
spiaggia, che determinerà un avanzamento della linea di riva di circa 30 metri.
Joppolo - Realizzazione di una scogliera di circa 500 metri a protezione della strada litoranea e ricostruzione di un muro di protezione lungo 50 metri ed alto 5,30 metri.
Parghelia - Realizzazione di una barriera frangiflutti a circa 70 metri dalla spiaggia di San Michelino e ripascimento dell’arenile con sabbia compatibile con quella esistente, per un avanzamento programmato di circa 30 metri; prevista anche la demolizione di un vecchio scarico fognario in disuso.
«Si tratta di interventi attesi da molti anni - ha sottolineato De Nisi -, che rivestono una particolare importanza, non soltanto per la valenza ambientale che esprimono, ma anche e soprattutto perché puntano alla salvaguardia della risorsa turistica, fortemente minacciata dall’erosione costiera e dalla conseguente diminuzione della fruibilità delle spiagge. Questa problematica, insieme a quella della depurazione, rappresenta una priorità per la Provincia, nella consapevolezza che senza mare non c’è turismo».

Concetti rimarcati poi dall’assessore Barbuto, che ha richiamato l’attenzione sull’eccezionale ondata di maltempo degli ultimi mesi, caratterizzata da forti mareggiate che hanno reso ancora più pressante la difesa della costa dall’erosione.
Una situazione che preoccupa molto il sindaco di Ricadi, il quale ha sottolineato come questi interventi promossi dalla Provincia non possano essere risolutivi, considerata la vastità del fenomeno.
«Occorre anche l’impegno diretto della Regione
- ha rimarcato Laria -, soprattutto per quanto riguarda il ripascimento urgente delle spiagge assottigliate dalle mareggiate nel corso di questo inverno».
Un problema, quello degli arenili divorati dal mare, sul quale si è soffermato anche il presidente della sezione turismo di Confindustria, Pino Giuliano, presente tra il pubblico.
«È la prima volta che sento un politico locale rimarcare in maniera così netta e senza equivoci il binomio inscindibile tra mare e turismo - ha detto Giuliano riferendosi alle parole spese poco prima dal presidente De Nisi -. Mi sembra l’atteggiamento giusto per puntare a una tutela efficace di questa insostituibile risorsa ambientale. L'auspicio, dunque, è che la Provincia agisca con decisione su questa strada, non perdendo di vista l’altra problematica cruciale per la fruizione turistica della costa, cioè la depurazione».

Anche il rappresentante degli imprenditori turistici, inoltre, ha sollecitato maggiore impegno da parte della Regione, soprattutto per scongiurare il rischio di pregiudicare la prossima stagione estiva a causa della mancanza di spiagge adatte alla balneazione.
edg

venerdì 5 febbraio 2010

Impiantistica sportiva, consegnati dalla Provincia al Comune di Pizzo i nuovi spogliatoi del campo di calcio

Consegnati ufficialmente al Comune di Pizzo i nuovi spogliatoi del campo di calcio della città napitina realizzati dall’Amministrazione provinciale, attraverso un intervento dall’importo complessivo di circa 80mila euro.
A comunicarlo è l’assessore provinciale all’Impiantistica sportiva, Gianluca Callipo, che riferisce dell’avvenuto passaggio dell’opera al Comune.

«Attraverso questi lavori è stato possibile mettere a norma gli spogliatoi e consentire così la piena agibilità del campo - spiega Callipo -. Un intervento, che pur non rientrando nelle competenze specifiche della Provincia, è stato finanziato e realizzato per venire incontro alle esigenze della comunità napitina e delle squadre che aspirano ad utilizzare queste struttura. Mi auguro che l’Amministrazione comunale provveda ora a ristrutturare le tribune per consentire la fruizione della struttura anche da parte del pubblico».
Callipo, inoltre, ha annunciato l’imminente realizzazione di altri piccoli interventi di miglioramento (impermeabilizzazione della struttura coperta, potenziamento dell’impianto di illuminazione per allenamenti serali e sistemazione area esterna spogliatoi), programmati dalla Provincia per un importo complessivo di circa 20mila euro.

Intanto, la ritrovata agibilità degli spogliatoi consentirà di disputare la prima partita già domani, con l’incontro tra Atlas Word Pizzo e Monteleone Calcio.
edg

martedì 2 febbraio 2010

Il distretto rurale vibonese traccia le strategie di sviluppo del comparto agricolo

Affermare una strategia di sviluppo sostenibile ed integrato del territorio rurale, legando gli aspetti relativi all’innovazione del sistema produttivo agroalimentare con le caratteristiche ambientali e sociali delle aree interessate, aumentando così la loro capacità di interagire con l’intero tessuto economico provinciale.
Questi in sintesi gli obiettivi strategici del Distretto rurale “&ViVa”, promosso dal Comune e dalla Provincia di Vibo Valentia.
Tale strategia - è stato specificato nel corso dell’assemblea dei soggetti promotori, convocata dagli assessori provinciali (nella foto) Paolo Barbieri (Attività produttive), Nazzareno Fiorillo (Politiche agricole) e dal vicesindaco di Vibo Valentia Enzo Insardà, tenutasi oggi nella sala consiliare dell’Amministrazione provinciale - avrà come riferimento principale il quadro complessivo della programmazione regionale dei fondi europei (Por) in tema di sviluppo rurale (Psr) e di tutela e valorizzazione delle risorse ambientali, per puntare in maniera decisa sull’innovazione ed integrazione delle filiere di produzione e sulla promozione di un comparto agroalimentare sostenibile e responsabile, nonché sull’interazione positiva fra agricoltura, turismo, comunità ed economia locale, strutturando e consolidando i servizi specializzati a supporto delle politiche del distretto.
«Il distretto agroalimentari è stato frutto di un’intensa mediazione politica e istituzionale, la cui importanza è stata recepita dalla Regione - ha affermato Barbieri -. Un percorso concertativo che ha portato ad una proposta programmatica di qualità, che può avere ricadute estremamente positive per il comparto agroalimentare vibonese. Linee guida che sono state arricchite dalle proposte fatte dai diversi soggetti promotori di “&ViVa”. Da qui in avanti, dunque - ha concluso l’assessore -, si avvia un’altra fase fondamentale che consiste nella trasmissione degli atti alla Regione e l’avvio con essa della concertazione per il riconoscimento ufficiale del distretto agroalimentare vibonese».
Al termine dell’incontro, quindi, è stato approvato il documento programmatico, il regolamento del Comitato promotore e si è dato mandato all’assessore Barbieri, in qualità di coordinatore, di invitare formalmente la Camera di Commercio, Confindustria e i Comuni che non si sono ancora associati.
Ecco l’elenco dei soggetti che già hanno aderito al distretto rurale.
Comuni: Acquaro, Arena, Capistrano, Cessaniti, Filadelfia, Filandari, Francica, Limbadi, Maierato, Mileto, Monteroso, Nicotera, Pizzo, Pizzoni, Rombiolo, San Calogero, San Costantino, San Gregorio, San Nicola da Crissa, Sant’Onofrio, Serra San Bruno, Soriano, Tropea, Vallelonga, Vazzano, Vibo Valentia, Zaccanopoli e Zambrone.
Associazioni: Aiab, Arpacal, Arssa, Associzione movimento difesa del cittadino, Cia, Cogal, Coldiretti, Igea, Confagricoltura, Legambiente (circolo di Ricadi), Nautilus, Odimir, Slow food, Vibo Sviluppo.
p.p.